Va in scena all’interno dell’ennesimo contesto formidabile, l’ultimo di Lenz, Autodafé, tratto dal Don Carlo di Giuseppe Verdi. Castigare i corpi per terrorizzare le menti, imporre il supplizio per impressionare l’immaginario, dare l’esempio per costruire la memoria, autorappresentare la propria narrazione per inscenare/teatralizzare un discorso, l’autodafé – la condanna pubblica di ogni devianza dal modello …
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